Questo è luogo unico e significativo per la città, sede fin dal medioevo della più popolata comunità armena, perché nonostante le leggi veneziane vietassero fino alla meta del ‘400 la vendita di immobili agli stranieri, gli Armeni, in quanto cristiani, a differenza di altri orientali, potevano risiedere in qualsiasi zona della città e talvolta acquistare case.
La casa armena (“Hay Dun”) fa parte di una complesso più ampio che originariamente comprendeva anche un oratorio ed un cimitero e fu edificata tra il 1172 ed il 1178 dal figlio del Doge Ziani a favore della comunità armena con cui Venezia aveva ampi scambi commerciali. “ Una casa albergo, organizzata nei servizi anche per ospitare temporaneamente chi fosse sprovvisto di mezzi…un luogo che offrisse in qualsiasi momento agli armeni la tranquillità e il conforto di un soggiorno sicuro come la propria casa, opportunamente ubicato in rapporto al loro lavoro e ai contatti con i connazionali”
Nel XVII secolo, in luogo dell’oratorio originario è stata costruita la Chiesa di Santa Croce degli Armeni, in stile barocco, costituita da un piccolo vestibolo d’ingresso a cui segue uno spazio a pianta quadrata sormontato da una cupola azzurra illuminata da una lanterna.
La chiesa, impercettibile dall’esterno, è incastonata come uno scrigno tra gli edifici e confina con gli appartamenti di Ca’ dei Armeni, le cui finestre si affacciano direttamente sulla cupola, la slanciata lanterna ed il campanile che sembra quasi possibile toccare
La chiesa è visibile l’ultima domenica di ogni mese ed in occasione della Biennale d’Arte e Architettura in cui il vestibolo ospita mostre d’arte di artisti e architetti armeni contemporanei
Dove siamo
A due minuti da Piazza S. Marco e a tre minuti dal ponte di Rialto, nel punto più centrale di Venezia ma appartato e tranquillo.

